venerdì 19 settembre 2008

Jack Sparrow… "Capitano" Jack Sparrow…

Il vento gli gonfiava i lunghi capelli selvaggi e gli faceva lacrimare gli occhi. Ma quella, forse, non era colpa della velocità, ma era semplicemente la gioia.
Gioia per quell’immensa distesa che gli si parava dinnanzi.
Il mare. La strada. La sua strada.
Perché dopotutto, era questo che significava quel nome inciso sulla prua – uniposca sul telaio giallo, semicancellata dalle intemperie…
The Black Pearl non era solo una nave, un mezzo di trasporto: ma era qualcosa di più… “Ciò che la Perla Nera significa veramente è… Libertà…”.

Tutto ciò faceva automaticamente di lui il Capitano: non perché avesse con sé una ciurma a cui badare, mozzi a cui urlare ordini, o un tesoro da nascondere, da seppellire sotto le bianche spiagge della più sperduta isoletta caraibica, all’ombra di due palme incrociate a forma di X...
Molto più semplice, egli era il Capitano, perché una volta al timone non si trattava più semplicemente di scegliere se recarsi in un posto piuttosto che in un altro: un colpo al pedale d’accensione, mano destra sull’acceleratore e l’altra a spasso penzoloni, del tutto incurante della possibilità che un ostacolo potesse render necessario dover tirare il freno – dopotutto, erano pur sempre il Capitano e la sua Perla… – ed eccolo finalmente padrone della propria vita. Padrone delle proprie scelte, delle direzioni da prendere… Capitano di se stesso nell’immenso mare del destino, percorso non lineare che metro dopo metro – scelta dopo scelta, bivio dopo bivio, tempesta dopo tempesta, virata dopo virata, una volta a tribordo, quella dopo a babordo… – un po’ alla volta si rivela ai nostri occhi… E buttarvisi incontro a capofitto, con noncuranza – o forse è fiducia, ma il risultato è lo stesso – a bordo della Perla, infrangendo le onde dell’ignoto e dell’inaspettato – di quello che ci aspetta e ci tocca in sorte… Ecco, quella è la Libertà che si cela dietro quel nome.
La libertà di poter pienamente gioire mentre si solca quel mare della vita

Gli amici del Capitano lo attendevano giù alla spiaggia, premonendo di qualche minuto il suo arrivo dall’inconfondibile rumore della Perla: marmitta bucata e ferraglia sull’orlo del collasso.
Quando si vive il proprio percorso, non importa quello che gli altri scorgano all’orizzonte: che siano le vele nere di un vascello pirata o i neri pneumatici di uno scooter sgangherato…

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